mercoledì 1 marzo 2017

Quale icona per la sala da pranzo o la cucina?

Una domanda che tutti noi ortodossi ci poniamo prima o poi è: quale icona per la sala da pranzo, o per la cucina? Nelle mie visite nelle chiese, nelle cappelle e nelle case ortodosse durante i miei viaggi in Grecia, Romania e Ucraina, visitando molti monasteri e situazioni diverse, mi sono potuto fare un'idea generale: non esiste alcuna "icona canonica" per lo spazio dove consumiamo i nostri pasti


La famosissima Trinità di s. Andrej Rublev

L'intuito ci spinge tuttavia a decorare le nostre cucine-sale da pranzo (spesso, nelle case piccole, corrispondono ad una unica stanza) con icone vetero-testamentarie, quali ad esempio l'Ospitalità di Abramo, oppure immagini del Nuovo Testamento come la Cena di Emmaus, Il pranzo delle Nozze di Canaan, e simili. Ad ogni modo, pare (per mia esperienza diretta) che le due icone più diffuse nelle cucine ortodosse siano l'Ultima Cena e la Trinità di Rublev


Una icona della Cena avvenuta in Emmaus

E se vogliamo decorare un grande refettorio monastico o una mensa parrocchiale? Denari permettendo, analizziamo diverse soluzioni "storiche". 


Al monastero Pantocratoros (vicino Tessalonica, in Grecia) hanno optato per una grandiosa scenografia con un ciclo dei santi, e nell'abside (luogo dove mangia l'abate) vi è un Cristo Pantocratore. 


Al monastero di Iviron (Monte Athos) gli Apostoli e i Santi si rivolgono ad una Etimasia, ovvero al Trono del Giudizio Universale, tema apocalittico dunque, che ci ricorda, parafrasando il Vangelo, una grande verità: il cibo è fatto per l'uomo, e non l'uomo per il cibo, e tutto è destinato a trasfigurarsi. 


La semplicità disarmante del refettorio del monastero Putna (Romania) la cui mensa è arricchita da un trittico figurante dei santi e la Madre di Dio Regina, seduta sul trono. 


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